Il piccolo e il grande
In incontri di coaching e nella conversazioni comuni, ci si può trovare di fronte a frasi come: “Si deve fare distinzione tra le cose. Si devono distinguere problemi grandi da piccoli. Ci sono situazioni in cui si è sommersi e le cadute sono enormi, altre in cui si inciampa solamente”.
E’ utile riflettere alcuni passaggi: è vero che una passeggiata non è una maratona, la seconda non c’è senza la prima. Una maratona ha necessariamente bisogno di un allenamento costante fatto da momenti successivi che introducono difficoltà sempre maggiori e soprattutto non si corrono maratone senza saper camminare.
Ecco che quando si vuole raggiungere qualsiasi obiettivo, anche il più ambizioso è utile procedere per gradi e individuare gli iniziali piccoli passi che fanno percorrere la via della realizzazione.
Quando si fanno questi passi con consapevolezza, attenzione si possono trovare nel cammino quelle che sono le affinità con i passi successivi e quindi introdurre novità, difficoltà maggiori, sviluppi e scoprire come le esperienze passate, le strategie che si erano messe in atto anche per attività apparentemente lontane ci possono essere utili.
Si tratta di trovare imparare a trovare i propri fili rossi per poterli utilizzare come strategie utili.
E se non funzionano? O non funzionano più?
Essere consapevoli delle proprie strategie, vincenti e non, consente di riuscire a cambiare strada nel momento in cui quello che era utile e vincente in passato ora non funziona più.
E’ innato nelle cose, nelle persone evolvere. La Natura stessa non è mai la stessa: si muove, si adatta, evolve.
Motto del giorno: Con le piccole cose mi preparo alle grandi.
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