SIAMO RESPONSABILI AL 100% DELLA NOSTRA COMUNICAZIONE
Sto lavorando sulle dispense per i “Laboratori d’Eccellenza” di Carpi (MO), un ciclo di 3 incontri esperienziali per chi opera in libera professione, titolare d’impresa o manager d’azienda che hanno lo scopo di fare consapevolezza e sviluppare alcune aree di eccellenza nella professione.
Scopri di più QUI, le iscrizioni terminano il 7 marzo!
Oggi voglio condividere con voi una parte di ciò che sto preparando per la prima serata, quella che si occuperà del linguaggio.
“Quando cominciò la comunicazione”
L’uso intenzionale della comunicazione non è presente in altri primati ed è quindi uno degli aspetti che ci distinguono dalle altre specie ma la comunicazione non è solo parole.
L’uso dei gesti e del linguaggio del corpo precede quello della parola. Secondo alcuni studiosi nacque almeno 4milioni di anni fa, quando il bipedismo rese disponibili le mani. Intorno a questo periodo comparvero gruppi e forme di socializzazione e così cominciò ad essere usata la comunicazione gestuale, probabilmente come conseguenza dell’emergere di strutture sociali più coesive e organizzate.
Il linguaggio complesso come lo conosciamo ora nacque appena 65.000 anni ed è stato grazie allo sviluppo del nostro cervello che tutto ciò è stato possibile.
Il nostro cervello si presenta diviso in 3 parti che si sono sviluppate l’una sull’altra e sono:
- il cervello rettiliano, il più antico e che presiede al movimento fisico e alla sopravvivenza;
- il sistema limbico legato soprattutto alle emozioni, chiamato anche sociale e che cominciò a svilupparsi quando cominciammo a socializzare. Ha obiettivi di breve temine e concentrati sulla polarità. È metodico, gerarchico e superficiale.
- la neo-corteccia si sviluppò fra 150 e 200mila anni fa, presente in tutti i mammiferi, è la sede del linguaggio, della capacità di risoluzione dei problemi, delle elaborazioni cognitive. Questa parte è più sviluppata nell’essere umano agli altri animali dove è presente.
Uno dei principi fondamentali della comunicazione dice che
NOI SIAMO RESPONSABILI AL 100% DELLA NOSTRA COMUNICAZIONE,
un altro dice che
LA QUALITÀ DELLA NOSTRA COMUNICAZIONE
SI MISURA DAL RISULTATO CHE NOI OTTENIAMO.
In sintesi quanto bene comunichiamo dipende interamente dalla reazione che suscitiamo: noi siamo responsabili del modo con cui l’interlocutore ci comprende.
Uno studio del 1967 del Prof. Albert Mehrabian mostrò che le parole che rivolgiamo agli altri rappresentano appena il 7% dei risultati che otteniamo dalla nostra comunicazione, il cosa diciamo, mentre il resto dipende dal come (7% verbale, 38% paraverbale, 55% non verbale).
Le parole che diciamo a noi stessi invece, producono il 100% dei risultati che conseguiamo nella vita, perché la mente interpreta e segue le istruzioni che le impartiamo.
Se, quindi, un buon comunicatore si misura dai risultati che ottiene siamo già Maestri Comunicatori.
Perché allora non otteniamo quello che vogliamo? Non abbiamo le relazioni che auspichiamo? E gli altri sembrano non capirci?
Il punto è che non siamo, naturalmente, consapevoli di tutte le circa 65.000 forme pensiero che ogni giorno formuliamo, di tutto ciò che continuamente pensiamo e di tutto il nostro dialogo interno. Spesso formuliamo pensieri limitanti su di noi, sulle nostre capacità, sulle esperienze che facciamo o sugli altri così, anche se non emerge alla nostra coscienza il nostro linguaggio interiore si manifesta azioni e re-azioni quotidiane…
Io continuo a scrivere, e tu vuoi saperne di più?
Incontriamoci a Carpi il 14 – 21 -28 marzo ai Laboratori d’Eccellenza!
www.antonellacasazza.com