QUOTIDIANITÀ, QUESTA SCONOSCIUTA
Come sapete sono stata una settimana in completo silenzio. Sabato scorso si è concluso il primo dei moduli del percorso che ho scelto per divenire istruttore MBSR (Mindfulness-Based Stress Reduction) ossia letteralmente riduzione dello stress attraverso la consapevolezza.
È stata un’esperienza sicuramente unica: più di sette giorni di silenzio e “modestia dello sguardo” che mi hanno portato in ogni momento, durante ogni pratica meditativa a guardarmi dentro: pensieri, emozioni, sensazioni.
L’attenzione e con essa la mia consapevolezza sembravano fuggire costantemente e già accorgersi di essere “altrove” non era impresa da poco. Soprattutto non è un risultato che si ottiene nell’immediato o velocemente, come speravo. Le aspettative e i commenti della mente sembrano non lasciare il posto per null’altro.
Ogni volta che mi rendevo consapevole del fatto che la mia mente e i miei pensieri non erano su quello che stavo facendo in quel preciso momento riportare, con gentilezza, l’attenzione sul punto di focalizzazione che mi ero posta non è stato sempre semplice: sono testarda e così la mia mente si è dimostrata spesso recalcitrante a non divagare.
Una delle cose che mi hanno portato verso la scelta di diventare istruttore è che, con costanza, attraverso le pratiche meditative, attraverso l’osservazione di sé e del proprio modo di cristallizzarsi nei comportamenti, nei pensieri si ottengono i risultati concreti in termini di gestione dello stress, della consapevolezza di sé, del distacco dal dolore, dallo spiacevole.
Ora che ho iniziato questo cammino vi renderò non solo partecipi di ciò che mi accade ma spero faremo insieme un percorso evolutivo di esperienze e condivisioni.
Una delle pratiche che sto mettendo in campo viene definita informale e sta nello scegliere un’azione abitudinaria quotidiana sulla quale porre la propria attenzione in termini di:
- Azioni che si fanno per svolgerla
- Sensazioni che si provano a livello fisico (cosa vedo, sento, tocco, gusto, odoro)
- Quali sono le reazioni del mio corpo (ad es.: rigidità, rilassatezza) e dove
- Pensieri che sorgono durante l’azione
- Emozioni
Io ho scelto il momento dell’idratazione quotidiana.
Vi assicuro che non è facile restare con l’attenzione alta, non agire meccanicamente. Spesso mentre si fa una cosa si pensa già alle prossime: il multitasking è una caratteristica di molti, ne ho parlato qualche settimana fa. Questo ci rende distratti, poco presenti a noi stessi e agli altri che ci stanno accanto.
Che ne dite di provare anche voi con me?
Prendete un’azione quotidiana e abitudinaria (molti scelgono il lavarsi i denti, ad esempio), tenete un piccolo diario su cui descrivere gli aspetti di cui vi ho detto e, se volete, condividete le vostre scoperte – anche in privato – io sono qui solo per essere d’aiuto.
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