DA PEGGIOR NEMICO A MIGLIORE ALLEATO
Possiamo essere i migliori amici di noi stessi quando smettiamo di metterci i bastoni fra le ruote, quando smettiamo di esserci nemici.
Hai mai sentito dell’autosabotaggio?
La prima reazione rispetto a tutto questo spesso è l’incredulità: come può qualcuno voler fallire?
Eppure tante volte quando qualcuno comincia a dubitare degli esiti positivi di qualche azione gli diciamo: “Stai attendo che te la chiami?”, “Così ti porti sfortuna da solo!”.
Io che non credo alla sfortuna e autosabotarsi non è cosi raro, accade tutte le volte che pur volendo qualcosa, pur avendo un progetto o un obiettivo a cui teniamo molto, sul quale stiamo lavorando e che si sta per concretizzare facciamo in modo – non consapevolmente – di non riuscire.
Ma come mai mettiamo in atto questi comportamenti?
Le motivazioni possono essere molte: dal non voler uscire dal mondo che conosciamo anche se non ci piace e, collegato a questo, anche la necessità di mantenere sotto controllo le situazioni –nel fallimento conosciamo l’esito dei nostri comportamenti sin dall’inizio – oppure non abbiamo voglia di cambiare quelle abitudini negative che ci mantengono in una zona di insuccesso…ma tra tutte le cause spesso quello che accade è che pensiamo di non meritarci il successo, pensiamo di non valere abbastanza.
Riconosci come tua una di queste spiegazioni al tuo comportamento?
In tutti questi casi troviamo comunque alla base delle convinzioni che limitano lo spazio in cui ci muoviamo nella vita, riuscire a scardinare queste convinzioni porta ad aprirsi un mondo di possibili nuovi comportamenti.
Per poter far questo si deve essere veramente motivati, decisi a lavorare sodo e affrontare anche il mostro che, dentro di noi, continua a creare le condizioni per il fallimento riconoscendolo e integrandolo, cioè dandogli un ruolo.
Quest’ultimo passaggio può creare perplessità – i mostri vanno eliminati – eppure è quello fondamentale: ogni azione che noi mettiamo in campo ha di per sé uno scopo positivo, per quanto nascosto, anche le azioni negative. Posso sabotare la dieta perché così mantengo tra me e gli altri un muro che mi protegge, posso fallire i colloqui per il nuovo lavoro per restare vicino alla mia famiglia, ecc.
Quando riusciamo a guardare in faccia il nostro mostro e coglierne l’intenzione positiva possiamo identificare numerosi comportamenti alternativi che ci fanno arrivare allo stesso risultato: quello di soddisfarne lo scopo.
Si tratta di guardarsi dentro senza veli e con affetto, senza cioè massacrarci per quello che possiamo scoprire di noi stessi, e attivarsi per portare attenzione consapevole a quello che facciamo per scegliere nuovi modi di comportarci.
Motto: Smetti di lottare contro te stesso e diventa il tuo miglior alleato.
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