A QUALE ETA’ SI PROGETTA IL FUTURO?
Una delle convinzioni che emergono nelle persone che si approcciano alla crescita personale da adulti è: “E’ troppo tardi, ormai non posso più cambiare.”
Eppure ci sono esempi di cambiamenti rivoluzionari nelle persone a qualsiasi età: da Chris Gardner il protagonista della storia de La ricerca della felicità (il film di Muccino) a Harland Sanders, l’inventore del pollo fritto più famoso negli Stati Uniti e nel mondo, che si trovò in bancarotta a 60 anni e da lì partì con l’idea del franchising sul suo prodotto o Louise Hay che ha pubblicato il primo libercolo all’età di oltre 50 anni e il primo best-seller a quasi 60.
Potresti contestarmi che questi sono solo esempi famosi, statunitensi, ed è vero questi lo sono.
In questo momento la mia attenzione non è su di loro ma sull’aprire in te un piccolo spiraglio di curiosità.
La realtà che ti voglio presentare è quella quotidiana in cui uomini e donne comuni si mettono in discussione e cominciano il viaggio dentro di sé con lo scopo di conoscersi meglio e far finalmente emergere quella parte profonda di sé che sentono ma che non sanno descrivere, quella voglia di realizzazione che hanno fino a quel momento ignorato perché considerata non adatta alla vita che stanno vivendo.
Io sono una persona di quelle: avevo già fatto cambiamenti nella mia vita, non sono una persona di indole statica, ma ho rivoluzionato veramente la mia vita per la prima volta all’età di trentacinque anni quando ho scelto di licenziarmi da un lavoro da funzionario dipendente di un’associazione imprenditoriale per spostarmi con i miei figli di 250 chilometri e accettare un contratto di collaborazione a progetto che mi portasse a lavorare a tempo pieno e a pieno titolo nell’ambito che sognavo: la formazione.
Della precarietà in cui avevo messo la mia famiglia si preoccupavano soprattutto i miei genitori, mia mamma in particolare.
Da allora ho continuato a lavorare con lo scopo di essere uno strumento del cambiamento delle persone, lavorando in sedi italiane e europee.
Oltre al mio esempio oggi voglio portare alla tua attenzione su un’esperienza che ho vissuto qualche giorno fa che mi ha fatto capire ulteriormente come siamo solo noi a scegliere la vita che vogliamo vivere e quanto il nostro futuro ha sempre margini per essere progettato e realizzato.
Mi trovavo in un giardino in chiacchiere con un’amica quando sono arrivate alla spicciolata quattro donne, certamente non giovanissime, che hanno cominciato a ridere e scherzare, complimentarsi l’una con l’altra per il proprio aspetto fisico e vi assicuro che erano davvero bellissime. Tra una complimento e un altro un’affermazione che mi ha colpito è stata: “Si, sto bene con i miei 83 anni!”.
Io e la mia amica ci siamo girate a guardare e abbiamo condiviso che le nostre relative madri, pur essendo più giovani, non avevano quella vitalità.
Non è solo questa forza che ci ha colpite ma una frase che ci è arrivata all’orecchio poco dopo quando un’altra persona si è avvicinata a loro e ha chiesto cosa stessero facendo e una di loro a risposto senza un attimo di esitazione: “Progettiamo il futuro!” ed era così perché stavano veramente programmando un’attività che le avrebbe viste protagoniste come organizzatrici dell’evento.
Motto: Non c’è età che ti possa fermare se ascolti il tuo cuore.
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