Cambiamento: cos’è?
Ieri facevo qualche considerazione con una persona rispetto all’anno trascorso. Un anno denso di avvenimenti, di trasformazioni piccole e grandi che stanno portando verso una rivoluzione profonda del modo di vivere famiglia, professione, relazioni.
Con questa persona ci siamo soffermati in particolare sulla parola cambiamento e sul significato che per noi ha. Per ciascuno di noi è una parola fondamentale nella vita quotidiana professionale e non.
Nel mio pensiero questa parola non comporta mai che le persone diventino qualcosa che prima non erano.
Non c’è la possibilità di avere un prima bianco e un poi nero.
Noi nasciamo completi: pieni di colori, di sfaccettature, integri e totali.
Con il tempo scegliamo, più o meno consapevolmente, di limitarci per soddisfare bisogni che riteniamo importanti in quel momento: far contenti genitori o adulti di riferimento, seguire le indicazioni dettate dalla religione piuttosto che dalla società o dagli amici o dallo sport, soddisfare i valori che riteniamo importanti o passioni che sentiamo dentro di noi, o altro ancora.
In questo modo cominciamo a limitare il nostro spazio di movimento, le scelte che riteniamo possibili, acquisiamo alcuni comportamenti automatici; in poche parole creiamo la nostra confort zone.
Essendo una zona creata in tempi lunghi e lontani può essere che si siano acquisite modalità di risposta alle sollecitazioni date dagli avvenimenti o dalle relazioni che non sono adeguate alle circostanze attuali – magari andavano bene quando eravamo bambini ma che perpetuiamo perché abbiamo sempre fatto così.
E’ uno spazio nel quale, anche se non riusciamo ad ottenere i risultati che auspichiamo facciamo fatica a lasciare perché è la zona conosciuta, quella in cui ci muoviamo agilmente.
Quando vogliamo ottenere risultati diversi da quelli che vogliamo la vita ci sta chiedendo di creare nuove modalità di risposta agli avvenimenti o alle relazioni che viviamo. Se siamo sufficientemente motivati e determinati e ci diamo un po’ di tempo per acquisire nuovi comportamenti, o nuovi punti di vista riusciamo a cambiare.
All’inizio non è facile né semplice, ci vuole determinazione e costanza per uscire dagli schemi mentali che abbiamo creato nel tempo.
I risultati non sono nemmeno immediati.
I risultati non sono nemmeno immediati.
A molti piacerebbe ci fosse una formula magica o un elisir che modifica le cose in un battito di ciglia, ma non è così.
Quello che succede dopo qualche tempo, però, ha il sapore della magia: abbiamo maggiori possibilità di scelte comportamentali, convinzioni più elastiche su come si possono sviluppare situazioni e relazioni, capacità di analisi più ampie e una maggiore consapevolezza.
Siamo cambiati!
Nelle stesse situazioni possiamo scegliere come comportarci, cosa dire, cosa provare.
Possiamo sia tenere l’atteggiamento passato, che farà SEMPRE parte di noi, o usare il nuovo che abbiamo scelto di acquisire.
Cambiare è quindi avere un maggior spazio di azione, avere la possibilità di scegliere come agire – se come nel passato o diversamente – senza fissità, essere un po’ più vicini all’essere umano che eravamo alla nascita, un po’ come tornare indietro nel tempo per essere più originali.
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