CELEBRARE
L’etimologia della parola celebrare è “Dal latino ‘frequentare’ e quindi ‘solennizzare’” (dal web).
E’ un verbo che si usa poco se non si parla di religione mentre sarebbe così imporrante utilizzarlo quotidianamente, non solo impiegandolo nel linguaggio, ma soprattutto agendolo.
Spesso le giornate ci scivolano via senza lasciar traccia, come se non fossero importanti, come se nulla di rilevante accadesse e ci si ritrova al fine settimana sentendo l’affanno del dover fare qualcosa di speciale, alla fine dell’anno ricercando per forza il divertimento e l’unicità che non troviamo nella quotidianità.
E’ come sentire dentro di sé una sorta di sottile amarezza quasi non definibile, come un velo opaco sulle proprie esperienze.
Se parlassimo con le persone che si ritengono “di successo” e felici esse parlano tutte di come trovano modo di rendere ogni giorno un giorno indimenticabile.
Nell’origine della parola “celebrare” questo è evidente: si tratta di trovare quelle piccole e/o grandi cose che rendono speciale il nostro quotidiano, di modo poi da festeggiarlo. Imprimere nella memoria della nostra mente, ma soprattutto del corpo (strumento con il quale facciamo esperienza della vita) la sensazione di gioia e felicità.
E’ così che si diventa persone felici!
Ti accorgi di cosa puoi celebrare ogni giorno? Le scrivi?
Quanti modi conosci per celebrare?
Personalmente celebro in molti modi diversi e mi diverto a trovarne sempre di nuovi: canto, passeggio, coccolo i miei cani, faccio qualche acquisto, e molti altri ancora.
Ieri ho celebrato facendo una passeggiata al mare, con i piedi nell’acqua.
Ieri è stato il primo giorno di primavera, era domenica, per i cattolici è stata la domenica delle palme. Hai celebrato? Cosa ha reso speciale la tua giornata?
Motto del giorno: Celebro ogni giorno rendendo speciale la vita.
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