CHIEDI, FAI DOMANDE
Quante domande ci poniamo in qualsiasi momento?
Quante sono quelle a cui diamo risposte, a cui riceviamo risposte?
Nella quotidianità le domande che ci vengono poste ci impauriscono.
Spesso vengono rivolte per controllare da parte di chi vorrebbe educare, tutti abbiamo in noi un genitore che vorrebbe continuamente educare l’altro, fare in modo che si comporti come vuole lui; altre domande vengono dirette per verifica su quanto si sa, su come ci si sta comportando, sui risultati che si stanno ottenendo, ecc.
Le domande che impauriscono di più sono comunque quelle che ci si pone e a cui non si dà voce, quelle domande che si è così abituati ad ignorare dentro di sé che non le si sente nemmeno più ma che scavano solchi e distanze enormi tra le persone.
Perché si sta zitti?
Il motivo deriva dalla paura del giudizio nostro e altrui.
Ogni domanda di controllo, educativa giudica i comportamenti: “Mi vorranno piegare verso qualcosa che non voglio, che non sono”, le domande di verifica poi rimandano più o meno consapevolmente alla scuola e ai voti.
Ogni volta poi che sorge una domanda e che questa non viene espressa
è come se si ponesse un mattone su un muro che stiamo costruendo tra noi e gli altri.
Ogni domanda taciuta comporta il supporne la risposta, il costruire una possibile risposta dentro di noi: pensiamo di sapere ciò che gli altri fanno, cosa vogliono, cosa pensano e ancora di più pensiamo che gli altri debbano sapere ciò che facciamo, ciò che vogliamo, ciò che pensiamo senza che sia stato espresso.
Così, supponendo, innalziamo barricate dietro cui trincerarsi, castelli in cui ci rinchiudiamo, un mondo tutto nostro in cui vediamo, sentiamo solo quello che vogliamo ed escludiamo qualsiasi altro punto di vista, qualsiasi altra cosa ritenendola non vera, non possibile.
Ci costruiamo ogni sorta di risposte basate sulle nostre personali convinzioni perché non abbiamo il coraggio di porre domande e questo fino al punto di distruggere relazioni, rapporti di lavoro, amicizie.
Avere il coraggio di porre domande ci dona un enorme potere personale.
Ogni domanda espressa è un modo per aprirci agli altri, per conoscere la loro verità, per non fare supposizioni, sradicare convinzioni limitanti, per entrare nel loro mondo e far capire il nostro.
Quando poniamo domande non consentiamo agli altri di fare a loro volta supposizioni.
Se non sai, chiedi.
Se non capisci, chiedi.
Se desideri, chiedi.
Ricordando che gli altri potranno non sapere, potranno cominciare a riflettere solo in quel momento sulla domanda che hai diretto loro e quindi potranno non avere risposte immediate, avranno il diritto di dire di si o di no alle richieste che vengono poste.
I bambini sono maestri nel porre domande e non hanno paura di porle fino a che vengono lasciati liberi di esprimersi e questo li rende potenti. Si tratta di ritrovare quel bambino e dargli di nuovo la libertà di esprimersi.
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