OGNI RELAZIONE È MAESTRA, SE TE NE ACCORGI
Una delle cose che rende il mondo delle donne affascinante è la capacità ancestrale di saper mettere in relazione. È proprio nel nostro DNA.
Molte sono le donne con le quali entro in contatto o in relazione che vivono serenamente la loro solitudine, molte l’hanno scelta e parlando con loro si scopre sempre che comunque vivono consapevolmente sempre in relazione: in profonda connessione con se stesse, con le loro passioni. Non sono mai donne isolate.
Quando le donne si isolano, o vengono isolate, c’è o nasce in loro un profondo disagio.
Della verità di questa affermazione ce ne accorgiamo facilmente se risaliamo alle nostre personali esperienze: quante sono le nostre amiche che se non si fanno sentire è perché qualcosa non va? Quante volte siamo noi a farlo?
Purtroppo molte donne riescono a stare, anche per lungo tempo in relazioni – d’amore, amicali, di lavoro – che non le soddisfano, che fanno loro del male: sembrano non essere in grado di staccarsi dai legami tossici, di lasciare andare.
Lo scopo con cui restano invece di andarsene ha profonde radici nella società patriarcale in cui ancora viviamo, un mondo in cui le donne sono state sottomesse per lungo tempo e tutt’ora lo sono e non solamente in luoghi lontani dalla cosiddetta società civile.
Altre donne, sempre più in realtà, hanno imparato che nella società così come è ora sembra necessario lottare, trasformarsi in guerriere, combattenti, accogliere e far propri modi, convinzioni e archetipi maschili. Così che se prima stavano anche in relazioni malate, difficili, insoddisfacenti soffrendo ma non lasciando, ora molte sono coloro che tagliano, spezzano senza cogliere ciò che ogni relazione ha insito in sé, il suo insegnamento.
Ogni relazione ha un dono,
è una grande maestra.
Ma dobbiamo accorgercene e lo possiamo fare solo se sviluppiamo una profonda consapevolezza di noi stesse e di ciò che vogliamo imparare, dello scopo con cui entriamo in relazione con gli altri o con cui non entriamo in contatto.
In tutto questo dobbiamo fare uno sforzo personale, intimo, cominciare a rallentare, divenire forti nel chiedere tempo per conoscerci e per conoscere l’altro.
È un modo di vivere che appare contro corrente rispetto una società che ci vuole “smart”, in cui i social promuovono le storie di 24 ore.
Come si può fare questo e vivere nel mondo attuale?
La mia personale risposta è ricercare il proprio scopo, il motivo che ci muove nel mondo, cosa vogliamo imparare da ogni esperienza, da ogni relazione.
qual è lo scopo?
e scoprire così
qual è il dono di ogni esperienza.
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