SENTI O ASCOLTI?
Hai mai lamentato il fatto che chi è vicino a te non ti ascolta?
O non ti è mai successo che siano gli altri a lamentarsi che tu non hai ascoltato nemmeno una parola di quello che hanno detto?
Questo accade quando si sente, ma non si ascolta.
Si, hai capito bene! Si sente, ma non si ascolta!
Tutti sentiamo ciò che viene detto, ma ascoltare non è scontato.
L’ascolto è un atto volontario.
Quando si sente solamente non si presta attenzione e, ogni volta che questo accade, rischiamo di perdere la relazione con l’altro, che si sente non riconosciuto come persona e può provare solitudine o peggio può entrare in conflitto con noi.
In qualsiasi ambito ci troviamo siamo in relazione con qualcuno che persegue, come noi, uno o più scopi. Il primo sicuramente è il riconoscimento di sé e questo passa attraverso l’esigenza di essere ascoltato e non semplicemente sentito.
Sentire nella nostra lingua implica il solo uso dell’udito mentre ascoltare richiede anche il coinvolgimento dell’attenzione, dell’empatia, dei nostri sensi al completo, l’avere e dimostrare un sincero interesse per chi si relaziona con noi.
Essere nella relazione non solo come corpo
ma come persona.
Farlo è tra le cose più complicate. Significa, mentre si è nella relazione e in ascolto, astenersi dal giudizio, non voler prevaricare, non voler prepararsi la risposta mentre l’altro comunica, cosa tra le più difficili a farsi in un mondo che conta i secondi con cui rispondi o cominci ad agire.
Per ascoltare è necessario esercizio, una profonda consapevolezza, essere in grado di saper gestire le proprie emozioni al di là del proprio bisogno di esprimere le proprie opinioni.
Parlare è un bisogno.
Ascoltare è un’arte.
(Goethe)
Ascoltare è un’arte.
(Goethe)
Come fare a divenire artisti dell’ascolto?
Ecco alcuni accorgimenti per cominciare ad allenarsi:
- Restare in silenzio ed ascoltare finoin fondo quello che l’altro sta dicendo. In fondo abbiamo due orecchie e una sola bocca!
- Dopo aver lasciato finire l’altro porre domandesull’argomento, su quanto non si è capito, approfondire…
- Ripetere ciò che si è capito, chiedendo all’altro conferma del fatto che sia corretto.
- Mantenere il contatto con l’altro attraverso lo sguardo, fare cenni di assenso, tenere un atteggiamento fisico di apertura come il sorriso.
- Ricordare sempre che ciò che ascoltiamo dipende da noi, dall’atteggiamento all’ascolto che si ha.
- È necessario rinunciare al giudizio per consentire all’altro di esprimersi liberamente.
Se alcune di queste cose si possono cominciare a fare immediatamente, altre hanno bisogno di sostegno, consapevolezza di sé, tempo.
Non mollare e comincia da una sola cosa, qualcosa di semplice e se hai voglia di condividere la tua esperienza scrivimi nei commenti o in privato.
“Parlare è il modo di esprimere se stesso agli altri.
Ascoltare è il modo di accogliere gli altri in se stesso”.
(Wen Tzu)
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