Giorni di festa
Quanti sono i giorni di festa che ogni anno ti concedi?
Giorni in cui festeggi veramente, quelli in cui gioisci, godi della vita, ti ritrovi ad osservare e sorridere.
Mi hanno insegnato che, come donna, prima di tutto devono essere felici e soddisfatti gli altri componenti della famiglia che ti sei creata, mi hanno insegnato che nei giorni di festa ci si deve organizzare la giornata per ospitare genitori, fratelli, zie e fare in modo che chi ti è accanto sia felice, perché la tua felicità deve passare attraverso la loro.
Così ho passato molti anni in cui i sabato o i giorni antecedenti le festività più importanti lavoravo e poi pulivo casa, studiando menù, dormendo poco.
Ero nervosa se qualcosa, anche la più piccola non andava come avevo previsto e arrivavo ai fatidici giorni di festa tesissima, ma raccontandomi quanto ero contenta che tutti fossero riuniti nella mia casa per poi passare una settimana a ripulire e finire avanzi, lamentandomi della stanchezza.
Poi ci sono stati anni di rifiuto per qualsiasi festeggiamento.
Prima Eva, con il suo vittimismo e poi Lilith con la sua ribellione hanno avuto la meglio durante le mie “giornate di riposo”.
Non è stato facile, come donna e in particolare come donna che ha scelto di avere figli e di lavorare come libera professionista accettare di mettersi al primo posto per poter finalmente imparare a celebrare la vita.
Alcune volte ancora fatico.
La differenza vera, quella che porta ad una condizione di vera festa è la scelta di rallentare. E così mi sono impegnata e l’ho fatto.
Si tratta di trovare spazi quotidiani, personali, di gioia pura.
Si tratta di accorgersi dei piccoli riti che abbiamo creato, della luce che entrando dalla finestra illumina un vaso, di quello che si facciamo per noi e che poi inevitabilmente ha ripercussioni sulla felicità degli altri.
Se noi siamo felici vedremo negli altri la felicità, loro ci sono da specchio sempre.
Ogni giorno è un giorno di festa se non lasciamo agli altri di dirci quando, come e cosa si deve festeggiare.
Ho imparato a festeggiare la mia femminilità, le foto che i miei figli mi inviano quando non ci sono, le spazzolate al mio cane che mi portano a momenti di meditazione, e tanto altro rendendo molte giornate importanti come feste nazionali.
Ho imparato a scrivere tutto questo, perché la mente tende a dimenticare le piccole cose belle che ci accadono.
Che cosa celebrate oggi? E soprattutto domani che non sarà una festa comandata?
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