Ho fatto un sogno
Qualche giorno fa con un gruppo di amici, amici veri, ho condiviso un’esperienza nella natura sotto la guida di una delle persone più straordinarie che io conosca .
Tra le esperienze fatte una è stata per me particolarmente difficile: ho scelto di lasciare andare la mia paura dell’insuccesso, lavarla grazie all’acqua in cui dovevo immaginare di immergermi.
L’immersione totale è stata difficile, ho avuto molte resistenze nella mia mente.
Questo fatto è stato particolarmente strano per me che nel mondo del quotidiano amo l’acqua come elemento, che la sento mia, della quale non ho paura.
Questo fatto è stato particolarmente strano per me che nel mondo del quotidiano amo l’acqua come elemento, che la sento mia, della quale non ho paura.
Ho identificato questo con un mio limite da sempre: il lasciar andare.
Lasciar andare le emozioni e viverle; lasciar andare le persone e consentire a loro e a me stessa di continuare a vivere pienamente; lasciar andare le cose, infatti spesso mi ritrovo con carte, oggetti, abiti che non uso da anni che riempiono la casa e spazi della mia vita.
Mi sono chiesta se è una cosa completamente mia o che mi arriva da qualcun altro.
La risposta è un po’ e un po’.
Nella mia famiglia è tipico il tenere cose vecchie: non si sa mai se possono servire, possono essere riciclate, tornano di moda.
Questo è l’ambiente in cui sono cresciuta e in cui ho cercato e avuto amore. Quindi per me fino ad ora così funzionava, era il miomodo di vivere.
Poi l’esperienza fatta e che mi ha fatto fare consapevolezza.
Poi il sogno di questa notte in cui attraverso metafore di ogni genere arriva una nuova consapevolezza: guidavo un’auto vecchia, sentivo non appartenermi ma che era mia ora, sono scesa e ha cominciato a procedere da sola fino a che qualcuno di anziano ci è salito sopra e se ne è andato via con l’auto lasciandomi lì a correre dietro all’auto per un po’; la mia reazione dapprima arrabbiata, basita, poi accusata di non averla trattenuta.
Mi rendevo conto che fosse un sogno, non volevo svegliarmi fino a che non fossi riuscita a cambiarne il finale facendo tornare l’auto e tornandone in possesso. Non ci sono riuscita e così ho preso la decisione di svegliarmi.
A quel punto ho cominciato a pensare a cosa significava tutto questo per me e sono arrivata alla consapevolezza del significato del sogno:
lascia andare il passato,
non ti appartiene più,
non voltarti indietro,
sorridi alla vita che ti sta portando un mondo nuovo da scoprire.
non ti appartiene più,
non voltarti indietro,
sorridi alla vita che ti sta portando un mondo nuovo da scoprire.
Ora i giudizi, le convinzioni che ho mutuato dalla vita altrui possono tornare a loro.
Ciascuno di noi lo può fare, alle volte c’è bisogno di un aiuto, di una guida che ci indichi la strada da percorrere per giungere alla nostra meta: ecco cosa è un coach!
(foto di L. Gualandi)
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