La parte migliore di te
Alle volte quello che si scopre di se stesse viene alla luce attraverso i difetti piuttosto che i pregi, tramite l’utilizzo di paragoni spingendo verso la competitività: vedi quanto è brava lei? se solo tu fossi un pochino più…; smettila di fare sempre…; ecc. Molti sono gli esempi che si possono scrivere.
Si passa una parte dell’esistenza a rincorrere ciò che ci hanno detto che ci manca o a conquistare ciò che pensiamo sia necessario per poter emergere, fino a che non si riesce a prendere le distanze dal mondo così come ci viene presentato e cominciamo a porci domande su chi veramente siamo.
In pratica fino a che non cominciamo a diventare consapevoli di noi stesse.
Nonostante le domande e le scoperte che possiamo fare rispetto le nostre qualità e le nostre caratteristiche quello che accade può essere ancora una spinta verso ciò che non abbiamo portandoci a frustrazioni e delusioni.
Nascono domande su cosa abbiamo sbagliato o cosa c’è di errato in noi, rimanendo così nel problema e non andando verso la soluzione.
L’opportunità di uscire dalla situazione in cui ci troviamo è riprendere in mano noi e la nostra essenza e cominciare ad usarla.
Per alcune può essere più semplice scoprire ciò che c’è, per altre è necessario andare per esclusione.
Una volta scoperto ciò che ci appartiene ecco che la via per stare bene e ottenere il meglio dalla vita sarà portare all’eccellenza ciò che ci caratterizza e che non abbiamo mai avuto il coraggio di usare o che non ci siamo date il permesso di portare alla luce.
In un mondo maschile significa ricominciare ad utilizzare la nostra femminilità data dalla capacità di ascolto, di accoglienza, di comprensione nel senso più profondo del termine cioè il far entrare il mondo dell’altro nel nostro, e molto molto di più.
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