MIRA IN ALTO
“…e fare come li arcieri prudenti, a’ quali parendo el loco dove disegnono ferire troppo lontano, e conoscendo fino a quanto va la virtù del loro arco, pongono la mira assai più alta che il loco destinato, non per aggiugnere con la loro freccia a tanta altezza, ma per potere, con lo aiuto di sì alta mira, pervenire al disegno loro” (Il Principe, VI – N. Macchiavelli)
Macchiavelli insegna a puntare più in alto della meta che ci prefigge per poter raggiungere i propri obiettivi.
Tu che ne pensi?
Personalmente interpreto questa frase come uno stimolo al costante al miglioramento, al superamento dei propri limiti, dei confini che ci siamo costruiti o che abbiamo lasciato ci imponessero.
Considero l’ambizione al miglioramento come parte fondamentale di un’altra frase “Conosci te stesso”.
Conoscendosi e lavorando sul proprio miglioramento si possono raggiungere risultati che erano inizialmente inimmaginabili.
Troppo spesso si ascoltano frasi relative all’accontentarsi, al lasciar perdere i propri sogni perché irrealizzabili, mentre la loro concretizzazione dipende dalla propria capacità di credere nel sogno, dal fatto che sia un nostro sogno piuttosto che di qualcun altro, dalla nostra volontà.
Se non concretizzi ciò che vuoi i motivi possono essere moltissimi: ti possono mancare gli strumenti per costruire il piano d’azione, puoi avere le idee poco chiare sul motivo per cui quel sogno ti affascina…
Alle volte semplicemente “si sbaglia mira”: ci si blocca pensando che ci sia una unica via per realizzare il proprio sogno e non ci si apre alle infinite possibilità che possono nascere e che non si conoscono. Ad esempio per imparare una lingua non ci sono solo corsi strutturati, ma possono esserci viaggi o ancora si possono sviluppare amicizie con persone straniere che ci aiutino a costo zero, o altro.
Altre volte quello che blocca le persone nel concretizzare i propri obiettivi è il fatto che si sta “puntando” nella direzione sbagliata. Mi spiego: nella realizzazione dei propri sogni si deve necessariamente tenere conto anche dei valori personali che tale concretizzazione soddisfa o piuttosto di quelli che invece non vengono affatto considerati, ci possono inoltre essere convinzioni limitanti che frenano.
Per non incorrere in questo tipo di blocchi la domanda da porsi è: “Quale è lo scopo per cui voglio realizzare il mio sogno?”
Rispondere a questa domanda è la base per continuare a tenere quel sogno, spostarlo dal cassetto e renderlo un obiettivo e realizzarlo.
Oggi prendi il tuo sogno più bello, quello che hai quasi dimenticato perché lo hai nascosto a tutti – quasi quasi anche ha te stesso – perché ti sembra troppo grande e comincia a rispondere alla domanda sullo scopo per cui vuoi realizzarlo, scrivi la risposta e rileggila anche più volte, ascolta il tuo corpo come risponde alla lettura: si apre, si chiude e da qui parti alla ricerca del come poterlo concretizzare.
Motto: Osa, perché dentro di te c’è qualcosa di grande!
www.antonellacasazza.com