Piacere di conoscerti
Siamo veramente liberi solo quando siamo veramente noi stessi.
Le domande da porci sono: “Siamo davvero noi stessi?”, “quando lo siamo?”, “Con chi tendiamo a esserlo e con chi no?”
Quante volte si rinuncia a ciò che siamo, sia consapevolmente che inconsapevolmente, per compiacere qualcuno o perché riteniamo alcuni tratti del nostro carattere come inadeguati o non meritevoli.
Fingiamo, ci creiamo un’immagine stravolta di noi solo perché pensiamo di poter essere accettati più facilmente o per ottenere maggior successo in situazioni particolari o con specifiche persone: recitiamo una parte.
Purtroppo ogni volta che lo facciamo le energie che mettiamo nel negare la nostra natura sono immense e oltre ad allontanarci da ciò che noi siamo, anche gli altri ci percepiscono poco autentici.
Più noi ci sforziamo di piacere o di accondiscendere alle aspettative altrui, più le nostre qualità vengono schiacciate e, come per una bambola a molla chiusa in una scatola, si manifesteranno con il loro lato peggiore nel momento in cui abbassiamo la guardia a causa della tensione accumulata o delle circostanze in cui ci costringiamo a vivere e che non ci appartengono.
Facendo questo, negandoci, ci togliamo la possibilità di esprimere la nostra bellezza interiore:
La scoperta che qualsiasi nostra caratteristica può essere positiva se la riconosciamo come tale e se la usiamo nella maniera corretta: siamo molto più ricchi e completi di quello che vogliamo credere.
Il percorso per riconoscere e recuperare le nostre parti negate non deve essere necessariamente lento o veloce: non siamo interruttori. In generale è una trasformazione a gradi che porta a integrare l’immagine che abbiamo adottato fino ad ora proposto all’esterno con la nostra autenticità.
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