Gli alberi secchi
Ecco un racconto a livello simbolico. Un insegnamento sull’opportunità di non scatenare la collera in modo indiscriminato, ma al momento giusto.
Gli alberi secchi
C’era una volta una creatura alla qual il pessimo carattere aveva provocato difficoltà enormi e la perdita di buoni amici. Si avvicinò ad un vecchio saggio coperto di stracci e gli domandò: “Come posso riuscire a tenere sotto controllo questo demone della rabbia?”
Il vecchio gli consiglio di raggiungere una lontana oasi riarsa nel deserto, di sedere tra gli alberi secchi e di raccogliere l’acqua salmastra per i viaggiatori che vi si fossero avventurati.
E l’uomo, nel tentativo di vincere la sua collera, andò nel deserto fino al poso degli alberi secchi. Per mesi, avvolto in mantelli e ne burnus per proteggersi dalla sabbia, raccolse l’acqua salmastra e la offrì a tutti coloro che passavano. Trascorsero gli anni, e non soffriva più di attacchi di collera.
Un giorno arrivò all’oasi morta un oscuro cavaliere, e lanciò un’occhiata altezzosa all’uomo che gli offriva l’acqua in una ciotola. Il cavaliere disprezzò l’acqua torbida, la rifiutò, e riprese a cavalcare.
L’uomo che aveva offerto l’acqua andò subito in collera, tanto da esserne accecato, e afferrò il cavaliere, lo tirò giù da suo cammello e lo uccise. Immediatamente con dolore comprese di essere stato consumato dalla collera. Ed ecco cosa accadde poi.
D’improvviso un altro cavaliere arrivò al galoppo. Guardò in volto il morto ed esclamò: “Allah sia ringraziato! Hai ucciso l’uomo che stava andando ad assassinare il re!” E in quel momento l’acqua torbida dell’oasi si fece limpida e dolce e gli alberi secchi dell’oasi diventarono versi e si ricoprirono di gemme.
da Donne che corrono coi lupi – Clarissa Pinlola Estés
Esiste il momento in cui dare la vita – come l’uomo dona l’acqua ed esiste il momento in cui esprimere la giusta rabbia. Per molte di noi questa è una dote innata e dimenticata: la nostra apertura al mondo ci rende vulnerabili a quanto accade attorno a lei sia nel bene che nel male. Impara a mascherare per proteggersi, a nascondere e far macerare la rabbia che ella stessa si impedisce di esprimere. Ma esiste sempre un momento in cui mostrare i denti, chiarire i limiti da non oltrepassare.
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