Quale suono hai dentro?
Il nostro dialogo interiore misura la nostra autostima.
Il tuo è potenziante, positivo, ti incoraggia? O al contrario è negativo e limitante?
Molte persone non si rendono nemmeno conto della sua importanza, né tanto meno di averlo.
Spesso esso riempie talmente tanto la mente da non essere completamente attenti alle persone che si relazionano con noi.
Secondo i monaci zen servono almeno 10 anni per zittirlo e arrivare all’Illuminazione.
Ma se non fosse necessario zittirlo, ma semplicemente fosse utile cominciare a farselo amico? Farlo diventare una nostra forza?
Ottenere questo risultato è semplice da comprendere, meno da applicare: sono necessari un po’ di coraggio ma soprattutto determinazione.
Il coraggio serve per cominciare ad ascoltare il dialogo interiore con distacco, cominciare ad osservarlo per poterlo conoscere e riconoscere: quali parole usa? Di chi sono quelle parole? Ha una voce particolare? Magari di qualcuno che conosciamo?
E determinazione perché una volta osservato, conosciuto e riconosciuto quando si presenta ecco che possiamo cambiarlo e renderlo potente in positivo. Possiamo cambiare le parole che usa, essendo consapevoli che quello che ci dice non è reale ma il frutto di anni di abitudini, dell’accettazione di giudizi altrui…
Fare questo passaggio significa cominciare veramente ad amare se stessi e pensare che il proprio valore è grande.
Se crediamo di meritare ci diamo anche il permesso di ricevere e ci apriamo alle infinite possibilità di che la vita ci offre e siamo disposti a cogliere queste occasioni e di scegliere senza condizionamenti.
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