Tutto è possibile…oppure no?
Quando si comincia a pensare al cambiamento è necessario porsi qualche domanda:
“Sono veramente pronto a cambiare?”
“Sono veramente disposto a fare quanto è necessario per portare a compimento la vita meravigliosa che voglio?”
Sono queste domande quelle più complesse da affrontare.
E’ facile decidere di cambiare, è facile dire “si” alle domande viste sopra, non lo è altrettanto mettere effettivamente in pratica le decisioni.
Ci sono convinzioni limitanti su di sé o sulle circostanze, ci sono persone che per quello che sanno essere il loro modo di amare e le loro paure metteranno ostacoli…
Ci si deve allenare al pensiero che tutto è possibile, che quello si può ottenere ciò che si vuole. Può essere difficile trovare la sintonia con quello che si è, veramente, con il proprio Sé più profondo.
La consapevolezza da conseguire è che la cosa peggiore che ci può capitare è di acquisire esperienza, avere energia per perseguire i propri valori, una maggiore conoscenza di sé stessi e di accettazione di sé e della vita.
Si può fare una maratona senza aver mai corso 50 metri?
Ci si deve allenare.
L’allenamento passa attraverso togliere gli strati non più utili, le zavorre che fino ad ora si è portati tutti i giorni con sé per poter far spazio al nuovo, per poter accogliere le nuove modalità di affrontare le esperienze che giungono.
Si tratta di recuperare in flessibilità per potersi accorgere delle occasioni che vengono proposte, per sperimentare nuovi metodi, nuove soluzioni che siano più consone.
Togliere ciò che non serve più, non significa giudicarlo negativamente. Semplicemente è ciò che ha portato ad essere vivi in questo momento, a porsi domande sul proprio scopo.
E’ quindi un grande GRAZIE quello che è necessario esprimere a ciò che si vuol lasciar andare, convinti che muoversi è comunque meglio dell’inattività.
Si lascia andare quando ci si diventa consapevoli che non ci sono emozioni collegate ad uno specifico episodio/persona/circostanza; ma bisogna fare attenzione: spesso ce la si racconta: “sono felicissimo di lasciar andare questo o quello..” mentre il corpo comincia a chiudersi, il respiro si accorcia, sale un nodo alla gola e ci si irrigidisce.
Utile è anche in questo caso la scrittura; scrivere il proprio impegno per una nuova modalità di vita, dichiarandosi disponibili alla flessibilità della scoperta di nuovi modi di affrontare, accettando e rispettando sé stessi e ciò che si è in questo momento, pronti a ciò che giungerà credendo fermamente che ciò che accadrà sarà proprio per sé, per il proprio miglioramento.
Si tratta di scrivere un vero e proprio “contratto” con sé stessi, una frase che ciascuno sente adatta a sé. Per poi leggerla a voce alta, agirla, ascoltando sempre il proprio corpo ed i segnali che ci rinvia: positivi…ok continuo, negativi…cambio modalità.
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