ArtHealing del Giovedì: Into the wild, nelle terre estreme alla ricerca della felicità.
Per il nostro appuntamento del giovedì con l’Art Healing, questa settimana voglio proporvi un nuovo film. Into the wild un film del 2007 scritto e diretto da Sean Penn, basato sul libro di Jon Krakaue Nelle terre estreme, in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless, giovane proveniente dalla Virginia Occidentale che subito dopo la laurea abbandona la famiglia e intraprende un lungo viaggio di due anni attraverso gli Stati Uniti, fino a raggiungere le terre sconfinate dell’Alaska.
Ho scelto questo film principalmente per due ragioni, ovvero due delle molte tematiche che propone: il contatto con la natura e la ricerca della felicità. Christopher è un ragazzo di ventitré anni, cresciuto in una famiglia benestante, che decide di devolvere i propri risparmi per Harvard in beneficenza per poi andarsene in giro per gli Stati Uniti munito solo di zaino. Decide di liberarsi di tutti i preconcetti e dogmi di una società che gli va stretta, rifiutando concetti come la carriera, il potere, il denaro e la politica, preferendo invece tornare alle origini dello spirito della natura umana, quando la società – a suo avviso – non l’aveva ancora corrotto.
Christopher crede che la felicità si possa ottenere soltanto tornando al primitivo, per fare questo ritiene essenziale spogliarsi di tutto. Egli sostiene che tutto ciò che serva ad un uomo per essere felice sia presente nei doni di Dio, quindi nelle manifestazioni della divinità in terra. Gesti come camminare scalzo, lanciarsi in un fiume, accarezzare l’erba o cogliere un fiore iniziano a diventare i fondamenti di qualsiasi sorriso di Christopher. Questo geniale ragazzo, dotato di un quoziente intellettivo sopra la media, scopre piano piano cose che in realtà ha sempre saputo: non ha bisogno di una bella casa, di una bella macchina, di Harvard e di i beni materiali che i genitori avrebbero potuto dargli. Lui ha solo bisogno di un affetto e di un calore che riscopre possibile ottenere attraverso il contatto con la natura.
Nel frattempo incontra persone, un sacco di persone, che lo aiutano e lo arricchiscono mentre lui arricchisce loro. Passa del tempo con sconosciuti che dopo qualche giorno diventano grandi amici; condivide con loro esperienze, sogni e desideri avvicinandosi sempre di più all’obiettivo di scoprire la terra estrema: l’Alaska. Si affeziona così ad una coppia di Hippy che professano l’amore libero, ad un imprenditore agricolo incline all’illegalità, ad un paio di amici danesi in vacanza in California e ad un veterano di guerra che alla fine si propone anche di adottarlo. In poche parole, tassello dopo tassello, ricostruisce due cose: la famiglia affettuosa che avrebbe sempre desiderato avere e allo stesso tempo quell’infanzia che gli è sempre stata negata da un padre padrone e da una madre sottomessa.
Into the wild è la storia di una ribellione, di una disobbedienza profonda portata ai massimi livelli. E’ la storia di un ragazzo che decide di andare alla ricerca di tutto l’amore negato o perduto e che per farlo arriva all’atto estremo di rinnegare la famiglia d’origine. Tutto questo viaggio, grazie anche al profondo contatto con la natura incontaminata, arriva a trovare la risposta alla sua domanda di partenza: Esiste la felicità? Ebbene sì, lui arriva a comprendere che la felicità non sia una truffa, ma che sia l’unica verità possibile. La felicità esiste, solo che per essere tale nella sua espressione massima, questa deve essere condivisa. Se ne accorgerà purtroppo molto tardi, perchè quando arriverà l’illuminazione lui sarà solo e spaventato a combattere contro la morte inevitabile.
Come dicevo poco fa, ho scelto questo film perchè nella vicenda si sottolinea quanto sia potente l’energia che derivi dalla Madre Terra.Christopher infatti compie grandi balzi di consapevolezza proprio nei momenti in cui rimane a contemplare le meraviglie della natura, quando si pone in profonda connessione con elementi come l’acqua, la terra, il fuoco e l’aria. E’ per questa ragione che la mia professione si basa anche sulla scelta di luoghi non convenzionali per la pratica del Coaching; non è un caso se spesso accompagno i miei clienti in lunghe passeggiate sulla spiaggia oppure nei boschi. Il fluire della natura, dentro di noi, funziona come carburante per la nostra anima, ci permette di aprire quei canali mentali che spesso rimangono sopiti a causa di infrastrutture imposte dalla società “civilizzata”. Christopher è la dimostrazione pratica di quello che sostengo, perciò mi è tanto caro.
La felicità non è una truffa, la felicità esiste ed è vera. La felicità è verità, essa muove questo mondo assieme all’amore. Chiunque ha il diritto di cercarla di raggiungerla, ed una volta scovata, per viverla al massimo, deve condividerla con chi ama.Felicità, condivisione e amore sono le tre parole chiave per raggiungere quella serenità tanto agognata da ogni essere umano. Purtroppo il film, che è tratto da una storia vera, ha un epilogo infausto per il nostro protagonista, si tratta comunque di una ricerca estrema e di una profonda disobbedienza. Ma anche tu puoi disobbedire, nella misura che preferisci. Non sei costretto ad accettare una vita che ti va stretta, ogni momento è buono per decidere ci cambiare la tua vita!
Quindi per questa settimana ti invito a guardare questo capolavoro che ha anche una colonna sonora meravigliosa; ti invito poi a prenotare la tua Coaching nella natura per fare esperienza diretta di quello che sostengo. Voglio farti provare il fluire della natura dentro di te, voglio aiutarti ad ascoltare la voce del tuo spirito profondo in modo tale che tu possa cominciare a raggiungere la tua felicità, la tua consapevolezza. In fine potrai condividere tutto questo con chi ami e con chi ti ama, ritrovando oppure riscoprendo un benessere interiore che ti è proprio per diritto di nascita.
Buona visione!
www.antonellacasazza.com