We Want Sex: la forza creatrice della donna.
L’Art Healing di questa settimana fa da apripista per una ventata di novità che sta per arrivare sul mio blog; mi piace molto rinnovarmi e inserire nuovi elementi per raccontare sempre di più ciò che mi circonda, quindi ho pensato di presentarvi una nuova linea editorialepartendo da un film inglese, divertentissimo, che fa proprio al caso nostro: We Want Sex(Made in Dagenham).
Il tema è tutto al femminile. Siamo nel 1968 a Dagenham, più precisamente nella fabbrica della Fordla quale dà lavoro a circa cinquantamila operai. Gli uomini lavorano sulle automobili e centoottanta donne invece vengono impiegate per la cucitura dei sedili in una zona fatiscente della fabbrica stessa. Queste donne lavorano in condizioni precarie ed insostenibili, ma grazie alla loro forza riescono a trovare un modo spensierato per “tirare avanti” senza troppe pretese. Tra una battuta tagliente e qualche scherzo, lavorano in modo incessantefino a quando non viene revocato loro il titolo di operaie qualificate e quindi vengono riclassificate come operaie generiche. Dietro questa mossa, apparentemente burocratica, si nasconde effettivamente la volontà di abbassare lo stipendio delle donne rispetto a quello degli uomini e si cela altresì la violenza maschile che non riesce a concepire il lavoro della donna al pari di quella dell’uomo.
Il film è ispirato a fatti realmente accaduti, siamo in Essex nel 1968 e in Inghilterra si iniziano a mettere le basi per unarivoluzione di genereche – con il tempo – porterà il governo al riconoscimento pieno del lavoro femminile. Senza mai perdere l’ironia, nonostante qualche passaggio di trama molto forte, il film ci accompagna con leggerezza attraverso i passaggi politici che hanno poi effettivamente condotto le donne ad ottenere quanto loro spettasse.
E’ divertente, è leggero ed è frizzante, ma non per questo incapace di accendere una riflessione. Senza passare per un’analisi storica dei fatti, mi sono soffermata a ragionare sulla forza creatrice della donna. Una forza che sembra venire alimentata e spinta quando le condizioni si fanno più difficili. Come se intrappolando qualcosa si andasse a caricarlo maggiormente, fino ad ottenere un’esplosione meravigliosa in grado di segnare un punto, una data, un momento per la rinascita.
Di questa forza creatrice parlo spesso e ne ho fatto uno dei cardini della mia professione; una forza che non deve necessariamente essere rivoluzionariao disobbediente, ma che può esserlo come può assumere mille altri aspetti apparentemente più morbidi. Nel caso di film ovviamente si parla di una rivoluzione di genere di stampo politico, ma ho incontrato tantissime donne che hanno messo in atto un cambiamento altrettanto potentesemplicemente attingendo alla loro enorme voglia di ricominciare. Questo significa che, a più riprese, anche sulla mia pelle, ho avuto modo di toccare con mano il fatto che il potere della femminilità sia in grado veramente di cambiare lo status quo delle cose, potendo andare in molteplici direzioni. Perciò, mentre consiglio di organizzare un cineforum casalingo con questo film, vi annuncio che dalla settimana prossima (quindi da venerdì 30 settembre) darò vita ad un nuovo appuntamento che prenderà il nome di questa pellicola: We Want Sex.
Racconterò la storia delle donne che hanno cambiato il proprio e l’altrui mondo, ma non solo. Racconterò i percorsi di crescita di tutte le donne che ad un certo punto hanno deciso di prendersi la propria felicità. Una di queste storie potrebbe essere la tua!
Ho voglia di ascoltare la tua vita, ho voglia di creare uno spazio dove puoi raccontarla e mostrare a tutti quello che ho visto io.
Per oggi, quindi, passo e vi lascio la parola: vi auguro buona visione e vi aspetto qui, per conoscervi e per confrontarmi con ognuna di voi.
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