Errore o scoperta?
La perseveranza alle volte non è sufficiente per realizzare il proprio scopo di vita.
Sono utili anche una buona dose di flessibilità così da adattarsi ai cambiamenti e poterli anticipare, e creatività per scoprire nuovi modi per poter realizzare quanto ci si è prefissati e cogliere gli insegnamenti da ciò che si sperimenta e non funziona attraverso la creatività.
Un pensiero non mio che ho adottato con entusiasmo è sostituire la parola errore con SCOPERTA.
La flessibilità consente di accorgersi che mantenere la perseveranza verso l’obiettivo con l’accortezza di cercare nuove strade per raggiungerlo, se si trovano ostacoli che non si riesce a eliminare.
La flessibilità implica l’essere il primo fra i sostenitori e alleati dei propri sogni, ma duttili nel modo di realizzarli.
Per far questo uno dei modi migliori è il confronto; il confronto con l’esterno con nuove culture – nuove a noi – nuovi modi di affrontare la vita, conoscere persone, luoghi, tradizioni, modi di fare diversi dai nostri.
Alle volte non è necessario andare lontano, anzi, basta solamente osservare ciò che ci circonda: la natura in primis.
In essa tutto è fluire e trovare soluzioni: osservare gli alberi, come crescono, come si adattano al vento, come sfruttano la situazione in cui si trovano per poter prosperare rigogliosi anche nelle difficoltà.
E’ sufficiente cambiare punto di vista: per esempio spostare i mobili di casa o ancora più semplicemente posto a tavola per accorgersi di quanto sia diverso il nostro modo di percepire le situazioni, le relazioni, le connessioni tra le cose e scoprire nuovi modi – diversi – di raggiungere lo scopo che ci si era prefissi.
Scorgere il mondo attorno a noi: nel piccolo e nel grande; saper cogliere i suoi segnali, ciò che esso ha da comunicare con noi e che ci riguarda da vicino.
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