L’energia del perdono
Mi è stato insegnato che perdonare significa dimenticare i fatti che fanno e hanno fatto soffrire.
Mi è stato insegnato che perdonare significa passar sopra alle cose e sentire verso le persone che mi hanno ferito un sentimento di benevolenza.
Fino a qualche anno fa ci ho creduto, ma non sono mai riuscita in questo.
Più ci provavo più diventavo come un elefante: la mia memoria rispetto agli eventi e alle emozioni era vivace, facendomi star male.
Sono così diventata un’esperta nel stare staccata dalle situazioni, ponendomi in una situazione di spettatrice per paura di soffrire…senza riuscirci mai completamente, perché c’era sempre un senso di vuoto, di amaro che mi legava a dolori passati.
Ero sempre in qualche modo debole rispetto alle situazioni nuove, alle persone che incontravo: mi sentivo un po’ come Olivia tra Braccio di Ferro e Brutus.
Tentando di resistere per non soffrire ero sempre stanca, sia fisicamente che mentalmente.
Ho provato sulla mia pelle quanta energia si può sprecare per mantenere le distanze dal nuovo e restare legata ad un passato che non esiste più se non nella mente.
La chiave di volta è stato scoprire quello che per me è stato un nuovo significato di perdono: non il dimenticare, ma lo smettere di dare energia e continuo significato a situazioni dolorose del passato.
Un nuovo significato della parola che mi ha portato a dare un senso diverso alle situazioni e alle persone e a pormi domande diverse.
- Quali sono state le situazioni/emozioni/legami passati che hanno portato le persone coinvolte, compresa me stessa, ad agire in quel modo?
- Quali le mie responsabilità?
- Come posso trasformare quello che ho vissuto e usarlo nel presente in modo proficuo?
- Ha senso usare così tanta della mia energia per una cosa che non sta accadendo ora?
- Quanto mi amo se uso la mia energia in questo modo?
Questo mi ha portato ad un cambiamento profondo che ha modificato anche il mio modo di dare energia ai fatti del passato.
Ho cominciato a lasciare il passato a sé stesso, ad usare le esperienze come scoperte sul come fare le cose, sul come scegliere le persone a cui legarmi, le esperienze da fare, i no da dire.
E’ un percorso.
Non siamo come interruttori: acceso/spento.
Non è che automaticamente non si sente più dolore per le situazioni mancate, per le esperienze vissute, per le persone che ci hanno deluse ma finalmente c’è una via da seguire per arrivare a questo.
Nel momento in cui si libera quell’energia ecco che tutto comincia a scorrere di nuovo, ecco che nuove persone arrivano, nuove proposte.
La sensazione di forza e di benessere ha un’intensità immensa.
www.antonellacasazza.com