Ridere di rabbia
Ho imparato cos’è la rabbia come tutti dai miei genitori.
Mio padre con il suo mutismo, il chiudersi in sé stesso nel momento in cui questa emozione emergeva, alle volte addirittura lasciando la stanza.
Da mia madre invece ho imparato che la rabbia è fulmini, saette, urla e aggressione verbale.
Il mio rapporto con questa emozione e la reazione ad essa ha avuto questa doppia faccia. Per lungo tempo mi ha paralizzata in pianti perché non sapevo come poter uscire da un vortice di rabbia e vergogna: il pianto, secondo gli schemi che avevo appreso, non poteva essere espresso in pubblico.
La rabbia sale quando le proprie aspettative non vengono corrisposte. Aspettative verso coloro che ci sono vicini, le circostanze che viviamo, gli episodi anche che non ci coinvolgono direttamente ma che riteniamo non consoni ai nostri valori.
E’ normale essere frustrati quando le cose non vanno come vogliamo, ma le azioni che mettiamo in atto possono essere molto diverse: ostilità, sfuriate, violenza fisica/verbale, silenzio sono tutte espressioni di ostilità.
La differenza fondamentale sta nel fatto che, tutte queste, possono essere modalità scelte deliberatamente per agire ed uscire a questa frustrazione o possono essere re-azioni non controllate.
In quest’ultimo caso il pericolo è essere manipolati dalla rabbia, in quanto non riconosciuta e agita attraverso scelte consapevoli.
In quest’ultimo caso il pericolo è essere manipolati dalla rabbia, in quanto non riconosciuta e agita attraverso scelte consapevoli.
Uno dei modi più facili per rompere il legame inconsapevole con le nostre risposte automatiche alla rabbia è la risata.
E’ una modalità che spiazza prima di tutto chi la agisce.
Le prime volte in cui l’ho adottata mi è sembrato impossibile essere io a farlo.
Mi sono stupita di me stessa, mi sentivo un po’ ridicola.
Mi sono stupita di me stessa, mi sentivo un po’ ridicola.
Anche perché non ridevo molto spesso…
Prendere la vita con leggerezza non faceva parte di quello che era il mio modo di pensare all’esistenza.
Per le persone coinvolte la mia reazione è stata completamente destabilizzante: c’è chi si è arrabbiato ancora di più (veniva ridicolizzata – secondo loro – una situazione grave), chi invece si è bloccato stupefatto, chi invece a riso con me e finalmente la tensione si è sciolta.
In qualsiasi caso, la cosa fondamentale è quello che è cambiato dentro di me: il mio stato interiore è migliorato, immediatamente.
Mi sono resa conto di quanta fosse la mia responsabilità nelle situazioni che vivevo.
Immagina il potere che hai e che esprimi in questi casi.
Sei tu che cambi la situazione e le modalità di gestione dell’esperienza che stai vivendo, lasciando agli altri la libertà di esprimersi senza manipolarli.
Prova a fare una bella risata liberandoti dalla schiavitù della rabbia e dalle re-azioni che hai legato ad essa.
Non sarà facile, non sarà sempre, ma la scoperta delle tue capacità di gestione delle tue emozioni è fantastica!
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