“Aiutooooo!!! Il mondo mi rema contro…” Chi responsabile delle mie emozioni?
Quante volte la mattina mi sono svegliata all’improvviso con la gola chiusa, il respiro corto e il pensiero che corre immediatamente verso:
“Accidenti ho dimenticato di fare questo….!”
“Oggi ho mille cose da fare…”- e parte l’elenco mentale.
“Cosa succede se oggi…”
“Ieri ho fatto questo e quello, quali saranno le conseguenze?”
“Se lui/lei si fossero comportati diversamente…”
Si è così impegnati a correre avanti o indietro con il proprio pensiero, così ancorati alle vicende del passato o alle incognite del futuro che quasi non c’è spazio per capire che tempo fa fuori o se durante la notte si è riposato bene o male, quali sogni si sono fatti.
Tutto questo accade automaticamente sia che siamo persone che al suono della sveglia scattano in piedi, sia che siamo dei poltroni del tipo: “altri 5 minuti ti prego, poi mi alzo”, o di quelli che puntano almeno 3 sveglie in 3 orari diversi in altrettante zone della casa.
Se la nostra consapevolezza è bassa i nostri pensieri corrono senza una direzione precisa, le emozioni legate a quei pensieri ci assalgono senza che si riescano a controllare, e ci ritroviamo che sono passati solo 5 minuti dal suono della sveglia e siamo senza energie, coinvolti in vortici emozionali dai quali non siamo in grado di uscire.
Ho vissuto questa situazione continuativamente per anni; conoscevo tecniche organizzazione del tempo, di rilassamento, ma fino al momento in cui io non ho deciso di SVEGLIARMI sul serio non serviva nulla.
Il vero risveglio è arrivato con la CONSAPEVOLEZZA che tutto questo era creato da me: nessuna persona, nessun evento passato o futuro ha il potere di farmi stare bene o male.
Sono io che, in autonomia – magari non consapevole –, faccio sì che le mie reazioni a ciò che accade o che penso possa accadere siano negative, positive o neutre e mi lascino indifferente.
In tutto questo, naturalmente, molto dipende dalle abitudini acquisite: l’uomo per sua natura a situazioni simili reagisce sempre nello stesso modo.
Ad esempio: tutte le volte che nella buca delle lettere c’è la cartolina di una raccomandata, mi innervosisco e penso che ci siano cattive notizie…Ma se fosse la comunicazione della vincita di un concorso a premi???
La consapevolezza della propria responsabilità nelle reazioni agli eventi è solo un passo, non sufficiente, e quindi per ottenere un miglioramento del proprio stato di benessere è necessario arrivare alla DETERMINAZIONE, alla volontà di far cambiare le cose, e nello specifico alla volontà di avere al mattino la gioia una nuova giornata da vivere.
Terzo passo è quello di cominciare ad UTILIZZARE STRUMENTI che aiutino a gestire gli automatismi delle reazioni emozionali.
Per quanto mi riguarda li avevo sottomano da sempre, ma non li usavo con consapevolezza.
Tutti noi se ripensiamo ai momenti in cui abbiamo superato i momenti di difficoltà troviamo le strategie che abbiamo messo in atto e che ci hanno portato alla soluzione!
La prima cosa che ho fatto è mettere sul comodino un notes e una matita (una penna sporca le lenzuola se la dimentichi nel letto J) così da segnare l’elenco delle cose da fare il mattino dopo.
Si tratta di usare questo strumento come il cestino del computer.
In pratica è come un cestino dove poter inserire i nomi persone da incontrare, cosa da gestire, pensieri e note della giornata passata e di quella che verrà, tutte le cose che mi riempiono la testa e a cui non posso dare immediata soluzione.
Da questo cestino il mattino dopo posso recuperare ciò che è utile dandogli la giusta energia e prospettiva.
E se qualcosa presente nel cestino non serve più?
Alcune cose presenti o pensieri non sono più così importanti, le persone non sono cattive, le situazioni difficili magari hanno trovato una soluzione da sole.
…e se così non fosse???
Beh… per ciò che resta “difficile”: le situazioni che continuano a creare difficoltà, ansia, emozioni negative… io ho cominciato a prendermene cura in modo diverso.
Ho cominciato a trattare tutto questo come se si trattasse di lavoro da svolgere per terze persone, ma con consapevolezza.
Un lavoro magari difficile, poco piacevole… ma che, una volta svolto, lascia spazio a tutto quello che di positivo la vita porta.
L’ultimo passaggio, forse il più difficoltoso, è mantenere la COSTANZA nel procedere lungo questa strada.
Per me non è stato sempre facile, non lo è tutt’ora alle volte.
Ci possono essere delle ricadute ma non mi preoccupo più, perché la mia negatività verso la vita, le persone e gli eventi dura sempre per minor tempo, è più lieve e soprattutto è consapevole.
In tutto questo percorso non essere soli spesso aiuta.
Il confronto, il sostegno sono fondamentali.
Ma chi può esserti vicino?
Le possibilità e le strade da percorrere sono molte, anche gli strumenti da utilizzare.
Io ho scritto la strada che ho percorso personalmente; ciascuno può trovare la sua.
Le prime persone che ti possono aiutare sono i famigliari, gli amici.
Ma se ritieni che la cosa migliore possa essere uno professionista ecco che il coach è la persona giusta.
Ma se ritieni che la cosa migliore possa essere uno professionista ecco che il coach è la persona giusta.
Un coach professionista sa essere di sostegno, ti aiuta a trovare la TUA motivazione, ti aiuta a trovare la TUA modalità di affrontare le situazioni e di raggiungere gli obiettivi.
Se il percorso che ho indicato in questo post ti sembra adatto a te… PROVALO e se ti piace fammi sapere.
Se cerchi un coach che ti aiuti, contattami.
Inviami commenti o e-mail tramite il sito www.antonellacasazza.com
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