GENITORI e FIGLI. Cosa ereditiamo e cosa lasciamo: il nostro codice di base.
Quante volte ho sentito dire e mi sono sentita dire: “sei come tuo padre!” o “sei come tua madre!”.
La risposta emotiva di ciascuno può essere diversa, dipende da molti fattori:
– dal tono della voce con cui la frase ci viene detta;
– dal rapporto interpersonale che si ha con la persona che ha pronunciato la frase;
– dal rapporto che si ha o si aveva con il genitore a cui si è paragonati;
– dal momento della vita che si sta attraversando;
– …
Si può essere felici del paragone, orgogliosi, si può essere delusi, contrariati o ancora peggio furiosi se nella vita ci si è posti tra gli obiettivi quello di essere diversi dai propri genitori.
Ma è possibile riuscire ad essere diversi da loro?
Si è liberi di scegliere di essere diversi?
Certo che è possibile!
Ma non prima di avere riconosciuto cosa ci hanno consegnato, cosa abbiamo ereditato e appreso da loro.
Si parte sempre da dove ci si trova nel momento presente, da ciò che c’è e questo è dato da quanto loro ci hanno insegnato sin dal nostro concepimento.
E’ sin da allora che noi abbiamo vissuto in contatto o addirittura in simbiosi – con la madre durante la gestazione – con loro e che abbiamo imparato come va vissuta la vita, come ci si rapporta con gli altri.
Questo passaggio è essenziale per poter fare una scelta consapevole sul nostro modo di essere, di vivere da ora in avanti.
In pratica i nostri genitori ci hanno programmato a loro immagine e somiglianza: lo fanno tutti e lo facciamo anche noi, spesso non consapevolmente.
E noi assorbiamo dalle generazioni precedenti e lasciamo alle future il nostro codice di vita.
Cosa possiamo fare per noi stessi quando le nostre reazioni al mondo e a ciò che viviamo non ci piacciono?
Possiamo cominciare a osservarequale è il nostro codice di origine per poter tenere ciò che ci piace e individuare per poi modificare quanto non riteniamo adatto a noi.
Cominciare a scrivere materialmente una listapersonale sull’eredità comportamentale ricevuta divisa in due sezioni – ciò che mi piace e ciò che non mi piace – è un punto di partenza importante sul quale lavorare.
Poi?
Altro passo è il ringraziareper quanto i genitori ci hanno dato come strumenti per vivere la vita: hanno fatto quanto di meglio sapevano fare.
E’ così che facciamo anche noi con i nostri figli.
Facciamo il meglio che possiamo con gli strumenti di cui siamo dotati.
Infine: prepararsi e affrontare con nuove modalità ciò che si vuole trasformare.
Importante è restare saldi, focalizzati, consapevoli verso l’obiettivo che si vuole raggiungere e cosa si sta facendo. Tornare a ciò che si conosce, alle modalità di comportamento e reazione che si sono sempre tenute fino a questo momento è facile e spesso accade senza che ce se ne accorga.
Per fare tutto ciò la cosa migliore è fare piccoli passi quotidiani di innovazione.
Tenere un diario che dia memoria degli obiettivi, di quanto accade ogni giorno, dei progressi e anche delle cadute, così da mantenere sempre accesa la consapevolezza.
Per poter essere consapevoli del nostro codice e leggerlo servono strumenti, mezzi per poi decodificare e infine creare nuovi modi o codici per agire nella vita.
Alle volte questi strumenti sono cose, alle volte sono persone con competenze e professionalità specifiche.
Inizia subito ad utilizzare gli strumenti per il tuo cambiamento e contattami se vuoi condividere i tuoi risultati.
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